Italia Flotte Riunite - Italia Società anonima di navigazione
A cura di Maurizio Gadda
Pagina
Dal 1932 alla Seconda Guerra mondiale
La Società Italia Flotte Riunite venne costituita a Genova il 2 gennaio 1932 con un capitale di lire 720.000.000, diviso in 1.440.000 azioni così ripartite:
- 1.440.000 della Navigazione Generale Italiana
- 640.000 del Lloyd Sabaudo
- 117.000 della Banca Commerciale Italiana
- 40.000 della Finanziaria Cosulich
- 3.000 dell'Adria
La flotta della Società Italia, inizialmente, era costituita da ventitrè navi, per un totale di 410.308 t.s.l., di cui nove provenivano dalla N.G.I., otto dal Lloyd Sabaudo, quattro dal Lloyd Triestino e due erano ancora in costruzione: il "Rex" presso i Cantieri Ansaldo di Genova e il "Conte di Savoia" presso lo Stabilimento Tecnico Triestino di Trieste. Le navi della neocostituita società ebbero il fumaiolo bianco con una fascia superiore tricolore e la cappa nera. L'insegna sociale era fatta di due bande verticali, la prima con l'alabarda triestina bianca in campo rosso, la seconda con la croce genovese di San Giorgio rossa in campo bianco. Le ventuno unità della flotta in servizio e le due in allestimento che costituivano la Società "Italia Flotte Riunite" al momento della sua fondazione erano:
Le navi "Conte Rosso", "Conte Verde", "Carignano" e "Moncalieri" furono subito date a noleggio al Lloyd Triestino di Trieste e cedute allo stesso nel dicembre 1933. La flotta così costituita era quasi tutta di navi passeggeri e di età non superiore a 6-7 anni. Omogenea non fu invece la fusione dei dirigenti delle due società, fino allora concorrenti e rivali, con organizzazioni e metodi di lavoro contrastanti tanto che, fin dall'inizio della gestione comune, si manifestò fra gli stessi un antagonismo e una divergenza di vedute che non contribuirono certo al buon andamento dell'azienda. La prima gestione della Società si chiuse con un passivo di 19.773.843 lire.
Il nuovo transatlantico "Rex" era lungo 268,20 metri, largo 29,90 metri, per 51062 t.s.l., era mosso da un gruppo di turbine Bauer che sviluppavano una potenza massima di 142.000 CA. Alle velocità di quasi 30 nodi poteva trasportare più di 2.200 passeggeri suddivisi in 604 prima classe, 378 in speciale, 410 in turistica e 866 in terza, con 793 persone di equipaggio. Varato a Sestri il 1 agosto 1931 ancora per conto della N.G.I., partì in viaggio inaugurale da Genova verso New York il 27 settembre 1932 al comando del cap. Francesco Tarabotto, con 278 passeggeri di prima, 378 di seconda, 410 in turistica e 806 in terza. Sintomo degli anni economicamente difficili è il fatto che la prima classe viaggiava con metà posti occupati .
L'altra nuova unità, il "Conte di Savoia", era lunga 249,30 metri, larga metri 29,20, per 48503t.s.l., ed era mosso da un gruppo di turbine sviluppanti al massimo 130.000 CA. Anche questa nave trasportava più di 2.200 passeggeri così suddivisi: 500 in prima classe, 366 in speciale, 412 in turistica, 922 in terza con un equipaggio di 786 persone. A differenza del "Rex", dove la seconda classe e la turistica si equivalevano, sul "Conte di Savoia" la terza classe aveva 100 posti in più e la prima 100 in meno, sintomo di una diversa politica dei trasporti. Diverso anche l'arredamento rispetto al "Rex": a un arredamento in stile, se ne contrapponeva uno moderno. Il "Conte di Savoia" varato il 28 ottobre 1931 ancora per conto del Lloyd Sabaudo partì in viaggio inaugurale da Genova per New York il 30 novembre 1932 al comando del Cap. Antonio Lena.
Dopo l'entrata in linea di questi due supertransatlantici sulla linea del Nord Atlantico, dove rimasero adibiti anche il "Roma" e l' "Augustus", il "Conte Biancamano" venne trasferito sulla linea Brasile - Plata, insieme al "Conte Grande", al "Giulio Cesare", al "Duilio" e alla due "Principesse". Il "Colombo", l'"Orazio" e il "Virgilio" furono mantenuti sulla linea Centro America-Sud Pacifico , mentre le quattro motonavi "Remo", "Romolo", "Esquilino" e "Viminale" rimasero sulla linea commerciale per l'Australia. Per le linee Centro America-Sud Pacifico e Australia, gestite in perdita, la Società Italia ebbe una sovvenzione annua dallo stato, pari a lire 13.000.000 con la convenzione sottoscritta l'11 luglio 1932. Oltre ai servizi di linea ,vennero effettuate nel 1932 quattro crociere nel Mediterraneo con il "Conte Verde" e otto con il "Conte Biancamano", l'"Augustus" e il "Roma", tutte con buon successo economico.
Il "Rex" dopo il viaggio inaugurale disturbato da alcuni inconvenienti alle macchine tale da costringerlo a una sosta a Gibilterra, nell'inverno 1932-33 fece una serie di crociere di lusso nelle Indie Occidentali con un'affluenza superiore a ogni aspettativa. Altro avvenimento negativo del 1932 fu l'incaglio del "Caprera", che il 1 giugno andò a investire sui bassifondi rocciosi dell'isolotto Mae, a nord di Rio de Janeiro. Dopo essere stato disincagliato, le riparazioni furono ritenute antieconomiche e venne lasciato agli assicuratori.
Il primo avvenimento del 1933 non fu positivo: il "Roma", a causa di una fitta nebbia, si arenò presso Sandy Hook, all'entrata di New York; riuscì però a disincagliarsi con i propri mezzi , subendo pochi danni visto il fondo sabbioso del mare.
Ad agosto si verificò l'evento più emozionante di tutta la storia della società, ancora oggi ricordato, la conquista del "Nastro azzurro". Il 15 agosto nel suo dodicesimo viaggio verso ovest, sempre agli ordini del cap. Francesco Tarabotto, il "Rex" raggiunse New York effettuando la traversata atlantica di 3.181 miglia (da Gibilterra ad Ambrose) in 4 giorni, 13 ore e 58 minuti alla velocità media di 28,92 nodi, conquistando l'ambito trofeo che detenne sino al 29 maggio 1935, quando gli venne sottratto dal francese "Normandie"(Compagnie Gènèrale Transatlantique), che effettuò la traversata alla media di 29,98 nodi.
Nel dicembre 1933, il governo del Sud Africa sottoscrisse una convenzione con la Società Italia e con la Navigazione Libera Triestina, con la quale si impegnava a corrispondere per cinque anni, a far data dal 31 marzo 1934, una sovvenzione annua di 150.000 sterline, quale compenso per l'istituzione e il mantenimento di un regolare collegamento fra i porti del Sud Africa e il Mediterraneo. All' "Italia" venne affidato l'esercizio di una linea celere via Gibilterra con partenza ogni quattro settimane da Durban, East London, Port Elizabeth, Capetown, per Dakar, Marsiglia, Genova e viceversa. A questa linea furono adibiti il "Giulio Cesare" e il "Duilio", fino allora impegnati sulla linea del Brasile - Plata. Le due navi vennero opportunamente modificate declassando parte delle cabine di prima classe in seconda classe, e parte di cabine di seconda classe in turistica, sopprimendo la terza classe per far posto a grandi stive frigorifere. Fu inoltre rinnovato l'arredamento dei saloni vennero che dotati, così come le cabine, di nuovi impianti di condizionamento. Dopo la trasformazione le due navi diminuirono leggermente la stazza : il "Giulio Cesare" passò da 21900 t.s.l. a 21782 t.s.l. e il "Duilio" da 23636t.s.l. a 23635 t.s.l. Entrambe ebbero lo scafo pitturato di bianco, anzichè nero.
Il "Giulio Cesare", con 168 passeggeri in prima classe, 176 in seconda e 306 in turistica, inaugurò la linea partendo da Genova in viaggio inaugurale il 6 febbraio 1934; il "Duilio" seguì, con 650 passeggeri nelle tre classi, il 6 marzo 1934.
L'esercizio finanziario del 1933 si chiuse con una pesante perdita di 66.131.925 di lire. Si decise perciò di svalutare il capitale societario da 720.000.000 a 150.000.000 di lire e ,con il concorso dell'IRI , si procedette a un'azione di sostegno della Società Italia. Cedute quattro navi al Lloyd Triestino (due transatlantici e due piroscafi da carico), la flotta sociale risultò composta di 18 navi per 354.895 t.s.l. complessive.
Nell'estate 1934 il servizio di linea proseguì normalmente e furono organizzate quattordici crociere nel Mediterraneo e nel Mar Nero, con una occupazione di posti maggiore del 40% rispetto all'anno precedente. Nel 1935 la politica estera del regime fascista spinse la Compagnia alla guerra d'Etiopia, ultima guerra coloniale nel senso propriamente detto. In questo conflitto l'"Italia" fu coinvolta direttamente, sia con l'utilizzo di navi già di sua proprietà, sia con nuovi transatlantici acquistati dal Governo per il trasporto di truppe e affidati per la gestione alla Società Italia.